Girovagando

Zum Zeri in Moto

Il Passo dei due Santi con la sua altitudine a poco meno di 1400 Mt s.l.m. è un valico dell’Appennino parmense. Collega il territorio di Albareto a quello di Zeri e le sue piste da sci, in inverno attirano sportivi da ogni dove. Un paradiso da scoprire per gli amanti del movimento all’aria aperta, dello sport e divertimento con attività come sci, snowboard, ciaspolate immersi in paesaggi innevati, trekking e mountain bike tra i sentieri e il territorio tutto.

E’ estate, fa molto caldo e sentito parlare del luogo ZUM ZERI, quale occasione migliore per trovare un po’ di fresco se non quella di spingersi ad altitudini capaci di regalare neve sicura (quasi sempre) ai primi per così dire, raffreddori. Partenza da Genova, e sì dal mare, si prende la moto, uscita al casello autostradale di Brugnato e poi nella Val di Vara fino al Passo del Rastrello dove strade senza interruzioni, paesaggi dal verde mozzafiato, paesini incastonati su pendici da sembrare a volte lontani e quasi inaccessibili, che tra la strada che scorre con i suoi tornanti, uno dopo l’altro si mostrano con le loro bellezze e particolarità.

Dal Passo del Rastrello via in discesa fino al paese di Coloretta e da lì, in salita fino ai Due Santi, ma ora che salita! La strada provinciale 37, da un altitudine di circa 670 Mt s.l.m ci porterà fino a circa 1400 Mt s.l.m. Le curve si susseguono una dopo l’altra, pale eoliche si scorgono in lontananza, aria fresca che ti avvolge e dopo circa 10 Km si giunge sul piazzale della stazione sciistica.

Mentre con pochi passi a piedi i boschi delineano in modo netto le piste pronte ad accogliere la neve, il Rifugio  Passo dei Due Santi Zum Zeri o “Faggio Crociato” situato  proprio sotto gli impianti di risalita, potrà offrirvi oltre a un servizio bar, gustosi piatti tipici della Lunigiana. Volete riposarvi, fermarvi più tempo per assaporare tutto quanto vi circonda scegliendo l’indomani o dopo più giorni, quale strada prendere? La Gran Baita di lì a pochi passi, potrà accogliervi.

Grazie della bella giornata ZUM ZERI.

Veppo quella Targa storica

Veppo è una frazione del Comune di Rocchetta di Vara, in Val di Vara, situato ad una altitudine che oltrepassa i 400 m s.l.m, è costituito da quattro distinte località, la Piazza – il Montale – la Serra – il Castello.

Usciti dal casello autostradale di Brugnato, girate a destra attraversando l’omonimo paese e proseguendo sempre dritti lungo la strada principale che costeggia il fiume sulla destra, giungerete a Rocchetta di Vara e al grande bivio, dove potrete prendere la direzione per Veppo sulla vostra destra davanti alla stazione di servizio benzina.

Da lì, prima con la strada provinciale Sp7 e poi con la Sp37, con un secondo bivio che segna 8 km ancora da percorrere, curva dopo curva con punti quando anche panoramici, sale di livello tra il verde infinito e velocemente diventa sempre più tortuosa (specie dopo l’innesto con Sp 37) – fino alla meta.

A Veppo, merita sicuramente una visita l’oratorio di Santa Lucia e la chiesa di San Michele Arcangelo mentre proprio entrando in paese nel borgo della Piazza ci troviamo davanti il maestoso palazzo Zanelli- Zucchini, una antica residenza settecentesca, senza dimenticare infine la principale da non perdere, la meravigliosa e antica chiesetta di Bocchignola le cui notizie storiche risalgono addirittura alla fine del 1200 e secondo tradizione locale sorta su un antico tempio pagano.

Veppo, crocevia di numerosi transiti fin dal passato, con le sue caratteristiche geografiche e i suoi percorsi che collegavano e ancor oggi così continua, i paesi limitrofi.

Arrivare a Veppo in moto è stato un bel itinerario, gli scorci della Val di Vara ovunque ti fermi e qualsiasi Paese visiti. ti riportano a storia di insediamenti fin dai tempi più antichi.

Una targa mi colpisce all’entrata del Paese, ha un blu profondo, caratteri ben definiti, tinte pastello e un fascino storico che per diversi minuti mi rapisce in questo scorcio crocevia di passaggio.

A quante persone avrà indicato la via, la meta, li avrà tranquillizzati a ridosso del tremendo periodo della Guerra, quante persone avrà abbracciato con un benvenuto o con un saluto.

Io continuo a guardarla!

Lago Puro

Perché scrivere lago in minuscolo e puro in maiuscolo, perché rappresenta proprio la realtà.

Non aspettatevi certo di trovare barche naviganti sparse e ferme al largo, come qualcuno preso dalla voglia di evasione sembra aver fatto senza essersi informato prima ed arrivando in prossimità del lago (laghetto!) proprio trasportando una barca.

Racconti a parte, veri o presunti, il Lago Puro sito ai piedi del piccolo borgo di Valgiuncata un tipico paesino della Val di Vara con case in pietra e passaggi voltati, è raggiungibile tramite un piccolo sentiero precisamente indicato, che dalla strada conduce direttamente al luogo incantato e dove se ti troverai nel periodo estivo, ti basterà percorrere pochi metri all’ombra, per percepire immediatamente la frescura che cercavi.

Uno scorcio incantato, capace di riportati a tempi così lontani che l’orologio si ferma e l’immaginazione corre subito alla domanda – ma come vivevano?

I rumori sono lontani, quelli tipici che ci avvolgono sempre, solo uno si fa continuo tra di noi, quello dell’acqua che scorre fresca ma soprattutto limpida, PURA.

Sono vari i corsi d’acqua che qui si uniscono, il più famoso il torrente Mangia, capaci assieme di formare laghetti e continue piccole cascate.

Il dipinto al quale assistiamo viene completato dai ruderi dell’antico mulino degli Acerbi, coperto in buona parte da un manto erboso e attorniato da due ponticelli.

Mi guardo attorno e proprio uno dei due ponticelli in pietra sui quali è possibile passare mi fa soffermare si di esso per ammirare la natura che mi circonda.

Calpesto sassi, tocco sassi e l’orologio velocemente va indietro!

Oltre il piccolo lago, dove è possibile fare un bagno refrigerante, l’acqua continua il suo percorso creando “vasche” in successione e spazio per i visitatori.

Il luogo inoltre, è crocevia di sentieri ben identificati come ad esempio quello che conduce al luogo di Serra Maggiore ovvero l’antica Valgiuncata con i suoi resti ancora ben visibili o la famosa Alta Via dei Monti Liguri.

Il Lago Puro, è stato capace di regalarmi non una, ma più giornate di vero relax, natura, profumi, il tempo che si ferma e per poco, troppo poco, non corri!

Visitatelo e vedrete che non sarete soli.

Festa della Cultura Contadina

In estate, vi è una festa che si ripete ormai da tempo, e alla quale se possibile, io e la mia famiglia non manchiamo, una festa che mi riporta alle mie radici, quel posto, un piccolo paese tra i molti della Val di Vara, dove parole come Nonni, spensieratezza, giochi, divertimento e amicizia, mi hanno accompagnato fin da bambino.

La ormai consueta Festa della cultura contadina, una due giorni che si tiene in località Vezzanelli di Zignago, nella sua distesa verde alle pendici dell’alta Via dei Monti Liguri, costituisce con la sua organizzazione e offerta, un ponte tra il passato ed il futuro, ieri come oggi per continuare a parlare di terra, radici, qualità, voglia di sentirsi parte di un pensiero, un modo di vivere capace di assaporare odori e gusti ancora intrisi di tradizione e passione.

Laboratori del castagno, del formaggio, del muretto a secco solo per citarne alcuni, a disposizione dei grandi come dei più piccini, per mostrare e insegnare processi di produzione che portano con se sequenze e riti manuali.

Momenti di confronto e a tema, come quelli sul recupero delle terre incolte e il loro sviluppo, delle certificazioni in campo agricolo o del futuro sul cosiddetto cibo sintetico, alcuni, tra i molti trattati.

Giochi, con quali passare momenti di competizione spensierata all’aria aperta, come non menzionare l’ormai famoso Gariccio a Mortaio dove ti sembra quasi sempre di farcela, ma la boccia in buca, anzi nel mortaio, se pur bravo, ci finisce poche volte.

Animali da poter avvicinare in sicurezza, mezzi per il lavoro agricolo a motore di vari anni anche ormai lontani così come mezzi manuali e attrezzature varie dove il legno ancora nell’epoca passata vinceva sul vicino futuro, riportando i miei ricordi al nonno falegname che i giochi me li costruiva lui!

Una cucina che non poteva essere se non a Km 0, sotto un tendone che riunisce e unisce tutti a pranzo e a sera, a lato, una pedana è pronta a ospitare musica e balli, poi – alla cima del prato, dopo una bella salita, il bar dove l’amicizia si mischia alla bevuta in compagnia, il tempo che rallenta, accompagnandoti fino a sera dove i canti storici intonati o meno tra i molti, riecheggiano nella Valle.

Alla prossima, cara festa della cultura contadina!

Tre Laghi in Liguria che non puoi perdere

Ci sono almeno tre laghi che in Liguria non puoi perdere, per una gita in famiglia, in coppia o per i tuoi momenti, quelli personali e unici, da raggiungere in auto o in moto, io ho usato la moto in tre periodi climatici diversi.

Vediamoli!

Laghi del Gorzente

Prime giornate di primavera, prime giornate di sole limpido e cielo senza ombra di nuvole, un Lago mi gira in testa da diversi giorni.

L’itinerario Genova – Laghi del Gorzente mi indica poco meno di 1 ora di tragitto – si parte.

Piccolo tratto autostradale uscendo a Bolzaneto, si punta verso Pontedecimo, da lì saliamo a Campomorone e poi ancora con la sua scorrevole strada SP4 ricca di curve e viste panoramiche immerse nella natura verso i caratteristici piani di Praglia.

Prima, un bivio sulla destra (proprio lì dove il navigatore vi dice di girare, dove ha inizio il Sentiero Naturalistico dei Laghi del Gorzente) e una strada sterrata ma a tratti anche asfaltata affrontabile quindi da mezzi anche non specialistici vi porterà dopo circa 20 minuti di guida, ad una sbarra che segna il limite oltre il quale con i mezzi non procedere

Circa un chilometro vi separa da questo splendore. I Laghi del Gorzente sono un gruppo di tre invasi artificiali costruiti a partire dal 1883, situati nell’Appennino ligure e che alimentano gli acquedotti di Genova.

Godetevelo!

Lago del Brugneto

Fa caldo, molto caldo e in questo periodo, l’estate è piena, si cerca refrigerio in ogni dove e quale soluzione migliore se non quella di raggiungere il Lago del Brugneto, come? In moto!

L’itinerario Genova – Lago del Brugneto mi indica poco più di un’ora – si parte.

Strada statale SS45, lei quella che punta veloce verso l’entroterra ligure, in poco tempo raggiungiamo prima Davagna e poi Scoffera – crocevia di motociclisti.

Torriglia, (come non fermarsi per i suoi canestrelli) poi verso Montebruno e all’indicazioni del lago prendendo la SP 15 al suo bacino così maestoso in 10 minuti.

Immenso da ogni punto tu lo voglia guardare, anche in estate quando il livello dell’acqua soffre lasciando i segni delle piene invernali.

Da un lato lui e il suo silenzio, dall’altro lo strapiombo che quando lo attraversi ti fa tenere saldo al parapetto.

Il Lago del Brugneto è situato nel parco naturale regionale dell’Antola nell’Alta Val trebbia ed è il più grande della Liguria con una lunghezza di circa 3 Km e un perimetro di ben 13,5 Km creato nel 1959 per la gestione del fabbisogno idrico crescente cittadino.

L’estate è finita, e l’autunno incomincia bussare sempre più alla porta delle nostre giornate, ma il tempo ancora è bello, e il Lago delle Lame? No non ce lo perdiamo.

Lago delle Lame

L’itinerario Genova – Lago delle Lame mi indica, scegliendo di non addentrarmi subito verso l’entroterra ma di sfruttare il più possibile il caldo tiepido della giornata costeggiando il mare fino Chiavari – Lavagna quasi 2h di tragitto – si parte.

Mare dolce mare, come sei bello, passeggio e da Genova mi godo tutta, ma proprio tutta la Riviera.

Ci siamo, puntiamo verso l’entroterra, prima Carasco, poi Borzonasca e ancora a salire e a salire quando in diverse curve con la temperatura che incomincia a scendere non posso fare a meno di fermarmi e guardare l’orizzonte. Che bello!

L’inverno arriverà tra qualche mese, bisogna fare legna.

Rezzoaglio – lago delle Lame siamo arrivati.

E’ situato a circa 1050 mt di altitudine nel parco naturale regionale dell’Aveto all’interno della foresta delle lame e ubicato nel territorio comunale di Rezzoaglio

Parcheggio davanti al gabbiotto in legno, mi guardo attorno, che silenzio!

Chi pesca, chi prende tempo per se stesso, solo o in compagnia, sulla sinistra una struttura ricettiva, qui il tempo sembra essersi fermato.

Il lago delle lame è uno dei pochi laghi glaciali della Liguria e lo riesci a percepire!